Aprile è stato un mese positivo per il comparto distributivo, sia in termini di domanda che di recupero dei prezzi. Purtroppo nella fase finale, ci sono stati segnali di stallo e preoccupazione da parte degli operatori, generando una frenata degli scambi.
Nonostante ciò, le acciaierie europee sembrano resistere sui livelli di prezzo raggiunti durante l’ultima fase di recupero, forse per la necessità di coprire i costi legati alla transizione green.
Intanto continua il dibattito in Europa sul rischio che una difesa degli operatori a monte della filiera, e non di quelli a valle, possa, nel lungo periodo, erodere la domanda reale e far scomparire end user che non riusciranno più a essere competitivi.
Anche in merito al CBAM, il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, e alle modifiche del Regolamento che ne delineerà l’applicazione dal 2026, potrebbero esserci novità rilevanti con il nuovo Governo Europeo, a seguito delle elezioni di giugno.
Le aspettative per un cambiamento di passo sono alte e l’industria europea sembra aver definitivamente capito che il modello di transizione green finora proposto dovrà essere rivisto e ammorbidito in alcuni aspetti, per consentire al sistema di non perdere competitività.
Anche ad aprile, a livello globale, si è assistito a una forte riduzione dell’acciaio colato, che dovrebbe sostenere i prezzi e dare stabilità ai mercati.
Le differenze di quotazione tra i tre principali mercati restano, con una Cina molto stabile sui bottom, un’Europa che sta nel mezzo e gli USA che tirano la corsa, ma senza strappi decisi.
Proprio negli USA si sta assistendo nuovamente a un irrigidimento nei confronti della Cina.
L’acuirsi della guerra commerciale si traduce, nell’immediato, in dazi e regolamenti volti a ridurre i flussi d’importazione sgraditi.
Di seguito i consueti dati 2024 relativi al settore automotive.
Dopo il primo calo del 2024 registrato a marzo, ad aprile il mercato europeo dell’auto torna a crescere. Secondo i dati diffusi da Acea ed elaborati da Anfia, lo scorso mese nei Paesi dell’Unione europea allargata a Efta e UK, le immatricolazioni sono ammontate a 1.080.913, con un +12% rispetto ad aprile 2023. Volumi che nel cumulato 2024 hanno raggiunto le 4.476.369 unità, in aumento del 6,5% in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno.
Guardando ai cinque principali mercati, la Spagna ha registrato l’incremento maggiore con un +23,1%, seconda la Germania a +19,8% e quindi la Francia a +10,9%, mentre l’Italia raggiunge una crescita del +7,7% e il Regno Unito regista un contenuto +1%.
Per quanto riguarda il nostro Paese, come ha sottolineato il presidente di Anfia Roberto Vavassori, «essendo ormai prossima la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo schema incentivi e delle nuove risorse dopo troppi mesi di attesa, l’auspicio è che il mercato risponda prontamente, soprattutto per quanto riguarda la diffusione dei veicoli a zero emissioni».
La distribuzione ha approvvigionato solo in parte e sembra vivere nuovamente una fase di riflessione in merito ai nuovi acquisti da pianificare. L’impressione che il bottom price di fine anno scorso non si possa in nessun modo ripetere resta, quantomeno sul mercato dei produttori europei.